La dott.ssa Loredana Vesci, Biologa Nutrizionista con Master in “Dietologia e Nutrizione clinica”, è anche coordinatore di attività di ricerca nel settore oncologico, ed autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche ad alto impatto internazionale. Durante un’intervista le sono stati chiesti alcuni punti chiave per dimagrire senza danneggiare il nostro organismo.
1. Stare a dieta è difficile come sembra?
Innanzitutto è necessario conoscere bene le proprie condizioni fisiologiche, cercando di verificare la presenza di determinate intolleranze o allergie, che possono – ad esempio – indurre una disbiosi intestinale con sintomi di gonfiore e stanchezza cronici.
La consapevolezza del nostro stato di salute, unita ad una percezione corporea reale e non distorta, danno la spinta necessaria a seguire un piano alimentare appropriato. Questo deve essere consigliato da uno specialista della Nutrizione, dopo un’anamnesi generale ed alimentare accurate. L’educazione alimentare è necessaria per prendere coscienza delle porzioni idonee a noi stessi, nell’ambito di una dieta bilanciata nei macronutrienti. La volontà, la costanza e la capacità di saper correggere un’alimentazione errata, rendono una dieta che all’inizio può sembrare restrittiva, molto semplice e personale, persino gradevole.
Nell’arco di 6-12 mesi è possibile imparare a mangiare in modo sano e a sentire la necessità di effettuare un’appropriata attività fisica, che mantiene alto il metabolismo ossidativo.
2. Il suo punto di vista sugli integratori alimentari?
Gli integratori alimentari possono essere molto importanti come coadiuvanti di una dieta bilanciata, laddove questa non sia sufficiente a mantenere un buon equilibrio psico-fisico. Ad esempio, integratori come il glucomannano, estratto da konjac o il guar, possono essere utili per dare senso di sazietà, tenere sotto controllo la fame compulsiva e per ridurre l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri.
Ove sussistano deficienze metaboliche, come la carenza di vitamina B12 nell’alimentazione vegana, che esclude tutte le fonti di origine animale, è essenziale sostenere la dieta con cibi vegetali fortificati (hamburger e latte di soia arricchiti di vitamina B12) o conl’integratore stesso, per non avere danni a lungo termine sul sistema nervoso.
3. Tre alimenti che non devono mai mancare nel suo frigorifero o nella dispensa e perché?
Un mix di semi oleosi e di frutta essiccata, sicuramente, che è un ottimo spuntino o prima colazione. E’ una sorgente di minerali come zinco, ferro, manganese, potassio, calcio e selenio, acidi grassi mono-insaturi (che riducono LDL o colesterolo), antiossidanti come vitamine E, vitamine del gruppo B, importanti cofattori del metabolismo cellulare che aiutano a prevenire l’incidenza di malattie cardiovascolari.
Latte di soia arricchito di calcio e vitamine. E’ gustoso, dà un buon apporto di proteine, ha un basso carico di grassi e può sostituire tranquillamente il latte di mucca. E’ un ottimo alimento per circa il 60% della popolazione mondiale che possiede una deficienza genetica primaria di lattasi, l’enzima preposto alla digestione del lattosio. La mancata scissione del lattosio non è un problema da sottovalutare perché induce fermentazione, flatulenza ed irritazione cronica dell’intestino con conseguente disbiosi intestinale.
Finocchi, che possono essere utili per controllare gli istinti di fame compulsiva in qualsiasi momento e rappresentano una fonte di vitamina C, fibre, potassio, manganese ed altri sali minerali, che intervengono nei processi di mineralizzazione ossea, nella vasodilatazione e vasoprotezione.
4. Come ci si dovrebbe regolare quando si va a mangiare fuori?
Se si mangia fuori per lavoro tutti i giorni bisognerebbe scegliere un secondo con un contorno, oppure un’insalata ricca ed un pacchetto di cracker o di grissini, o al massimo, una fettina di pane. Cercare insomma di fare un pasto bilanciato nei nutrienti. Eviterei di assumere quotidianamente un piatto di pasta o della pizza, per non introdurre, in maniera sbilanciata, un apporto calorico giornaliero ad alto indice glicemico.
Se si mangia fuori una volta alla settimana, si può ricorrere a delle “compensazioni”, ossia cercare di sostituire con gli ortaggi i carboidrati che si mangerebbero il giorno dopo.
5. Un consiglio sull’alimentazione che sorprenda i nostri lettori?
Misurare la circonferenza addominale. Indipendentemente dal peso, che può essere misurato tutte le mattine al risveglio, è molto importante verificare il proprio giro vita. Se questo supera gli 88 cm nella donna ed i 102 cm nell’uomo, bisogna rivedere sia l’alimentazione che l’attività fisica svolta.
Non è da sottovalutare la presenza di grasso viscerale o addominale eccessivo, riscontrabile a volte anche in soggetti che praticano nuoto o altri sport, a causa di una predisposizione genetica. Questo tipo di grasso, che tende ad aumentare con l’età, rappresenta un vero e proprio organo immunoendocrino che secerne sostanze pro-infiammatorie che alterano nel tempo il metabolismo lipidico, glucidico e la pressione arteriosa.
6. Mangiare bene vuol dire…
Seguire un piano alimentare (senza trascurare del tutto il gusto personale per determinati cibi), adeguato alle proprie esigenze. Significa aver compreso quali alimenti scegliere quando si va a fare la spesa, come cucinarli, quali sono le porzioni e quante volte mangiare nell’arco della propria giornata, sia che si lavori di giorno che di notte.
Mangiare bene porta a mantenere un peso forma e rappresenta una base idonea a tenere lontani i farmaci per malattie cardio-metaboliche come ipertensione, colesterolo e diabete.
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